News
03.06.2012
CONSIGLI PRATICI PER LA PULIZIA E LA MANUTENZIONE DELL'ACCIAIO INOX
Consigli pratici per la pulizia e la manutenzione dell'acciaio inox
INDICAZIONI GENERALI PER LA PULIZIA
Si riportano di seguito alcune indicazioni destinate, ad esempio, alla manutenzione di componenti esposti all'atmosfera.
Per eliminare lo sporco leggero ed eseguire la normale manutenzione (polvere, depositi da smog, ecc.), si consiglia l'utilizzazione di un panno umido (es. microfibra). Per lo sporco più ostinato si può ricorrere a spugnette a base di nylon (es. Scotch Brite), mentre non vanno usate le pagliette realizzate con filo metallico differente dall'inox (es. quelle in acciaio comune, che oltre a rigare contaminano la superficie). Le superfici satinate vanno pulite con movimenti che devono seguire la direzione della satinatura. E' buona norma asciugare dopo la pulizia, specie se l'acqua utilizzata è ricca in calcare. Per evitare completamente la comparsa di macchie di calcare è necessario utilizzare acqua deionizzata. Non vanno comunque mai utilizzate, in nessun caso, soluzioni a base di acido cloridrico o comunque soluzioni contenenti alogenuri in generale, anche in modeste concentrazioni.
Queste soluzioni sono fortemente attivanti e creano attacchi localizzati, a volte anche molto profondi. Se accidentalmente dovessero essere messe a contatto tali soluzioni oppure ipoclorito di sodio (candeggina) con l'acciaio inossidabile, bisogna immediatamente lavare la superficie abbondantemente con acqua e asciugare.
Relativamente agli intervalli da seguire per la pulizia è necessario naturalmente considerare le varie situazioni ambientali (ad esempio è sufficiente lavare componenti inox di una facciata quando viene previsto il lavaggio dei vetri o degli infissi. Indicativamente per ambienti poco aggressivi una pulizia di routine ogni 6-12 mesi, mentre per atmosfere industriali, marine, ecc. ogni 3-6 mesi).
DECONTAMINAZIONE
Durante le fasi di trasporto, trasformazione, assemblaggio o semplicemente nel normale uso o esercizio dei componenti inox, è possibile che si verifichino depositi di materiale sulle superfici. Questi depositi, a seconda della loro natura, possono essere del tutto inerti, come invece possono arrecare danni, per lo meno estetici, all'inox.
Il fenomeno più diffuso è quello della contaminazione ferrosa. Infatti, le particelle di ferro che possono depositarsi sia in fase di stoccaggio del materiale (ad esempio da scaffalature in acciaio al carbonio arrugginite), sia in fase di lavorazione (es. molatura con dischi precedentemente utilizzati per acciaio comune, sabbiatura eseguita con graniglia contenente particelle ferrose, "spruzzi" di saldatura di componenti di acciaio al carbonio), sia in fase di trasporto per prodotti finiti, si ossidano molto velocemente (ruggine), anche solo in presenza dell'umidità atmosferica, causando un'antiestetica macchiatura della superficie, che in alcuni casi può evolvere in fenomeni di corrosione localizzata. Pertanto è opportuno evitare utensili che abbiano precedentemente lavorato il ferro (per esempio mole), oppure nel caso di calandrature, piegature, ecc., procurare che gli utensili siano puliti.
E' bene che le particelle di ferro vengano rimosse al più presto; in una fase iniziale queste possono essere eliminate semplicemente con dei lavaggi, utilizzando eventualmente anche spugnette nylon. Se invece il fenomeno si presenta più marcato, è opportuno ricorrere ad una pasta passivante a base di acido nitrico o fosforico, che si può applicare localmente e che "scioglie" la polvere di ferro ossidata e ripassiva l'acciaio inox. Nei casi in cui la superficie si presenti già con segni di innesco corrosivo localizzato (pitting), bisogna prima passare una pasta decapante e, successivamente, il prodotto passivante. Esistono in commercio prodotti specifici ed è necessario comunque seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dalla casa produttrice per evitare risultati non soddisfacenti e per rispettare le opportune regolamentazioni ecologiche. Se si devono trattare superfici estese, si può ricorrere all'applicazione dei prodotti tramite sistemi a spruzzo. Normalmente le superfici trattate mostrano un aspetto estetico leggermente dissimile rispetto alle parti non trattate.
Un efficace modo per prevenire la contaminazione è la pellicola adesiva pelabile di protezione, che verrà rimossa alla fine del ciclo di produzione. Relativamente a tale pellicola, tuttavia, è bene tenere presente che in alcuni casi, se esposta ai raggi ultravioletti per lungo tempo, può risultarne difficoltosa la rimozione, possono verificarsi depositi di colla e, a volte, se la pellicola non è stabilizzata, si possono verificare trasferimenti di sostanze clorurate.
Anche se la contaminazione ferrosa è quella più ricorrente sugli acciai inox, si possono comunque verificare fenomeni di contaminazione da altri metalli, come alluminio, rame, ecc. Le modalità per eliminare le tracce contaminanti sono le stesse consigliate per le tracce ferrose. Si ricorda inoltre che esistono sistemi rapidi per valutare lo stato di passività dell'acciaio inossidabile.
- Cemento, malta, gesso. Spruzzi o tracce di questi materiali possono essere eliminate con acqua avente in soluzione modeste percentuali di acido fosforico. Vanno eseguiti, successivamente, un accurato risciacquo con acqua e asciugatura.
- Vernici o graffiti. Per eliminare questi segni superficiali, bisogna utilizzare specifici prodotti, generalmente alcalini o prodotti solventi svernicianti e poi lavare accuratamente, preferibilmente con acqua calda (60°C). E' importante sottolineare che prove sperimentali specifiche, hanno dimostrato che la superficie dell'inox se sottoposta a tali trattamenti, non altera il proprio aspetto e quindi quello del componente, cosa che può verificarsi su superfici con rivestimenti protettivi (vernici, ecc.), che inevitabilmente sarebbero danneggiati dal trattamento stesso. Inoltre, anche a distanza di tempo, non si sono notati inneschi corrosivi di alcun tipo. Questi risultati sono particolarmente significativi per i graffiti eseguiti su carrozze ferroviarie, elementi di arredo urbano, ecc. Va evitata la rimozione meccanica ad esempio con l'utilizzazione di raschietti o coltelli che righerebbero la superficie.
- Oli e grassi. Questi si possono eliminare con l'utilizzo di prodotti a base di alcool, sia denaturato che isopropilico oppure, in certi casi, con acetone. L'applicazione può essere effettuata con un panno morbido, in modo da non rigare la superficie, successivamente è opportuno un risciacquo con acqua.